ARTERIOSCLEROSI, OMOCISTEINA E CARENZE ASCORBICHE
Da oscuro aminoacido a responsabile centrale della malattia cardiovascolare e del cancro,
ovvero della accoppiata killer numero 1
Fino a qualche tempo fa l’omocisteina era un oscuro e misterioso aminoacido conosciuto solo come derivato dalla normale scissione delle proteine.
Il dr Kilmer Mc Cully spiega e rivela invece come questa sostanza possa essere coinvolta nell’origine e nello sviluppo della malattia che disabilita e uccide più gente prematuramente più di ogni altra.
L’arteriosclerosi è un indurimento-irrigidimento delle arterie in tutto il corpo, specie del cuore, del collo e delle gambe.
Un componente della arteriosclerosi è la aterosclerosi, ovvero i depositi di grasso e di colesterolo (ateromi) all’interno delle pareti arteriose.
Le placche risultanti restringono le arterie, le calcificano, e diventano ricettacolo per lo sviluppo di grumi di sangue, il che porta a risultati catastrofici, come infarti, attacchi cardiaci, amputazioni di arti.
L’infarto, l’ictus, il cancro, non arrivano a caso, o semplicisticamente per motivi ereditari.
Il comportamento di avi e di genitori c’entra, ma molto meno delle bestemmie nutrizionali.
Tali calamità sono la conseguenza non di misteriosi meccanismi innestati da chissà chi e chissà come, ma bensì di specifici e noti stili di vita adottati nei paesi del benessere e dello stravizio alimentare, ovvero di quella che viene eufemisticamente chiamata l’indiscrezione nutrizionale.
In termini igienistici, che in questo frangente sono molto più reali ed obiettivi di quelli medici, non si tratta di una indiscrezione ma di una continua bestemmia nutrizionale.
Mettere all’interno del proprio motore eminentemente fruttariano, il carburante più opposto e più incompatibile col carburante frutta, è l’offesa più grave e più gravida di conseguenze che l’uomo possa arrecare ai propri meccanismi di sostegno interno, l’insulto più diabolico che possa fare a se stesso.
I primi studi sulla arteriosclerosi dei patologi Karl Rukitansky e Rudolf Virchow
Nel 19° secolo, due dei fondatori della medicina moderna, Karl Rokitansky e Rudolf Virchow, cominciano a studiare sistematicamente i cambiamenti di tessuto nel corpo delle persone decedute.
Nel 1842, Rokitansky pubblica un manuale dove suggerisce che gli elementi del sangue, incluso grumi e siero, formano degli strati sulla parete interna delle arterie, e che, col tempo, questi strati incorporano elementi del sangue in quella densa, indurita, calcificata parete arteriosa che caratterizza l’arteriosclerosi, malattia caratteristica e tipica dell’età avanzata.
Rudolf Virchow, famoso patologo tedesco che introdusse l’analisi microscopica dei tessuti, descrive l’arteriosclerosi dicendo che la parete arteriosa prima subisce una degenerazione in cui sostanze mucose si depositano sul tessuto. Poi le sostanze grasse del sangue penetrano nelle pareti e diventano depositi, formando ateromi.
Gli ateromi contengono al loro interno una sostanza simile al porridge (crema di avena).
Il termine ateroma deriva dal greco Athere (porridge) e Oma (gonfiore).
Un mondo intero in lotta contro il grasso e il colesterolo LDL, ma le miliardarie statine non bastano.
La Lipitor della Pfizer e la Zocor della Merck in lotta per il record di tutti i tempi.
Una serie impressionante di cibi non-grassi e di prodotti alimentari a basso contenuto lipidico fa bella mostra negli scaffali di ogni supermercato, mentre le industrie farmaceutiche hanno fatto e stanno tuttora facendo fortuna con le statine, ovvero coi farmaci anti-colesterolo LDL.
I mercanti della salute vanno letteralmente a caccia di pazienti, come facevano nel Medioevo i medici girovaghi e i ciarlatani.
Una persona sana sarebbe la rovina per tutto il sistema, il cattivo esempio e la pietra dello scandalo.
La presenza nell’organismo delle cosiddette statine impedisce che si formi in esso l’acido mevalonico, necessario per la sintesi del colesterolo.
La statina Lipitor della Pfizer conta di arrivare a un volume vendite di 10 miliardi di US$/anno (il prodotto farmaceutico best-seller di tutti i tempi).
La statina Zocor dell’altro gigante americano Merck arriva a 7,5 miliardi di US$/anno.
Negli USA, il 5,4% della popolazione adulta assume regolarmente statine, e nel mondo intero ci sono 44 milioni di consumatori.
Tuttavia, pare che le origini della specifica aterosclerosi e della malattia degenerativa generale delle arterie (arteriosclerosi) siano multifattoriali, per cui lottare semplicemente contro il colesterolo LDL non è affatto sufficiente.
Esistono infatti diverse teorie mediche sui fattori causativi della malattia cardiovascolare:
La teoria sulla arteriosclerosi da C-deficienza.
Se Cambridge2000 ha sconvolto il mondo coi 5 pasti di frutta al giorno, cosa dirà la gente apprendendo che l’uomo del paleolitico ne mangiava 12, cioè oltre 3 volte di più?
La vitamina C serve a costruire e riparare il tessuto connettivo, incluso il tessuto delle arterie.
La formazione di placca rappresenta il tentativo del corpo di riparare le aree danneggiate delle pareti arteriose indebolite.
Il primate uomo ha infatti perso l’abilità dei tempi andati di sintetizzare la vitamina C.
Se pensiamo poi che l’uomo del paleolitico consumava non i 5 pasti di frutta al giorno timidamente indicati dai medici di Cambridge (esperimento Cambridge2000), che tanto stanno scandalizzando e meravigliando il mondo, ma addirittura 12 pasti-giorno di sola frutta, come confermato dal dr Boyd Eaton, massima autorità mondiale sulla nutrizione paleolitica, pur potendo stoccare vitamina C nel suo corpo a differenza di noi, ci rendiamo conto non del grave divario, ma dello spaventoso baratro ascorbico che ci separa dai nostri antenati.
Antenati che, da bravi fruttariani, assumevano 12 iniezioni di vitamina C viva, ed in più riuscivano pure a produrre della vitamina C in proprio, capacità che abbiamo perso nel corso dei millenni.
Antenati che avevano dunque tanto acido C-ascorbico, tanta E, tanto ferro e tanto magnesio, tutti micronutrienti compatibili e amici, mentre avevano in ovvia corrispondenza livelli di B12 molto più bassi non solo dei 156 blaterati dalla FDA, ma anche degli 80 stabiliti dalla WHO.
Il vero difetto dell’umanità odierna non è la carenza di B12, ma la carenza di materia grigia.
Mentre una frotta di inutili e parassitari laboratoristi butta via il suo tempo a fare migliaia di esperimenti scemi con gruppi di gente malandata, selezionata a uso e consumo dei propri sponsor, per dimostrare che sì, che la macchina umana è perfetta, che ha trilioni di cellule contenenti micro-forni chiamati mitocondri, trasformatori biochimici ed organelle, in ognuna di tali cellule, che ha un assieme di tubicini e condotti lunghi 7 volte il percorso Roma-Pekino, ma che un Creatore, chiamato Dio o chiamato Evoluzione, ha costruito in modo disordinato ed incoerente, incompleto ed approssimativo, lasciandogli un banale difetto chiamato carenza B12.
Si può essere più imbecilli ed ignoranti di così? Ecco quale è il vero difetto.
Non la carenza strisciante di B12 (che in caso è una multi carenza del gruppo B e di certi minerali organicati) ma la carenza di materia grigia, la carenza di abitudine a pensare col proprio cervello e non con quello degli altri.
Esaltare la B12 significa automaticamente deprezzare la vitamina C, la E, la B9 e la ferritina.
Come dire esaltare il letame e dare un calcio a oro, platino, argento e rame.
Esaltare la B12 significa automaticamente deprezzare ed umiliare la vitamina C e la E, ed anche il ferro.
Come dire esaltare il letame e disprezzare l’oro, il platino e l’argento.
Esiste sul pianeta Terra una autentica isteria collettiva, una cospirazione ed una autoipnosi filobidodici e
filo-nobilproteica che offende la scienza e l’intelletto.
Una incrostazione e un cancro che si sono inseriti nei condotti che portano al cervello, e che coinvolgono non solo i malandrini, ma anche le vittime dei malandrini, anche gli stessi igienisti di comodo e dell’ultimo istante, quelli che alzano la cresta quando stanno bene e che, alla prova della verità, si spaventano di fronte a una semplice e positiva crisi eliminatoria.
Una incrostazione e un cancro che richiederanno non bicchieri o bottiglie o cisterne, ma oceani di succo d’arancia e di pompelmo, per essere rimosse e disintegrate, per riportare alla ragione una umanità più che mai deviata, disorientata e letteralmente accecata dall’ignoranza.
Il grido inascoltato non dei vegani e degli igienisti ma degli stessi medici onesti e trasparenti
Ancora più grave appare dunque l’indiscrezione, guidata malamente dalla FDA, dalla Medicina e dalla Pediatria, di spingere il mondo verso la carne e il gruppo B, e particolarmente verso la B12 (vitamina fantasma e comunque incompatibile col fattore C).
Più vitamina B12 abbiamo addosso e più vitamina C serve infatti per contrastarla, data l’estrema incompatibilità tra di esse.
Più puzza di B12 abbiamo nel sangue e nei tessuti e più profumo ed aroma di frutta serve nei medesimi per contrastare il fetore, si potrebbe dire in termini più comprensibili e terra-terra.
Abbiamo detto e ripetuto che le tabelle della FDA, e quindi l’intera cultura medica mondiale che prende ordini dalla FDA, sono un oltraggio la logica e alla verità.
Non lo diciamo semplicemente noi non-medici in questa sede, ma lo hanno gridato a voce alta al mondo i migliori e i più affidabili ricercatori medici, come quelli dell’Università di Cambridge, avvertendo che i 40 mg al giorno di vitamina C citati dalla FDA nelle proprie tabelle puzzano di criminalità, più che di incompetenza.
La mossa incredibile della FDA sulla melammina.
In Cina si manda la gente al patibolo per 2 mg/kg, e la FDA autorizza i casari a cacca orinare sul latte e su centinaia di altri prodotti di alto consumo la bellezza di 2.5 mg/kg.
Per errori 1000 volte più banali e sciocchi, c’è gente che è stata impiccata e che sta andando al patibolo (vedi le prime due condanne a morte inflitte in Cina, notizia di ieri, per lo scandalo melammina).
Non a caso, anche con la melammina, la FDA ha sancito nell’Ottobre 2008 il livello 2.5 mg per 1 kg di latte, come la barriera oltre la quale non si deve andare (salvo che per il latte in polvere ad uso neonati).
Mossa incredibile.
Mossa che la gente non ha capito.
Mossa che nessun giornale al mondo ha segnalato.
Figurati in Italia. Abbiamo cose ben più serie cui pensare.
Melammina? Bazzecole. Roba da cinesi.
Un invito a consultare immediatamente l’articolo Oro Bianco, Oro Rosso, Oro Nero
Non accusatemi di vanità o di presunzione. I problemi sul tappeto vanno oltre a queste inezie.
Chiedo di consultare il mio articolo perché non esiste altro scritto specifico sull’argomento, che io sappia.
L’articolo pubblicato a ottobre, dal titolo Oro Bianco, Oro Rosso, Oro Nero, metteva in luce questo ennesimo imbroglio FDA, passato indenne senza che nessuno obiettasse nulla.
Lo mandai tradotto in inglese al South China Morning Post di Hongkong.
Risultato? Insabbiamento immediato.
Qualcuno mi ha chiesto di inviarlo al Corriere, alla Stampa e al Giornale. Ma siamo forse tutti impazziti?
Vuoi che un direttore responsabile vada a giocarsi la sua posizione per l’articolo scomodo di qualche scrittore moccioso e impertinente?
Gli unici editori seri di oggi sono quelli on-line, Luigi Boschi in testa, poco o nulla disposti a cedere ai ricatti e alle imposizioni del potere.
La cultura, nel Terzo Millennio, latita più che mai sulla carta stampata, sul linguaggio ufficiale dei giornali e delle televisioni, sulla cosiddetta Nomenklatura, ma viene più che mai confinata all’underground, alla cosiddetta fogna, alle cantine segrete dei carbonari, alle messe nere, alle logge e alla Massoneria.
Infatti, chi vuole leggere Oro Bianco vada su Internet o lo chieda alla AVA di Roma ed alla ABIN di Bergamo, se non direttamente a me.
Millenni senza sapere cosa è il latte, ed ora madri disperate e in lacrime
In Cina stanno dando la caccia agli inquinatori della melammina.
Trecentomila bambini rovinati non è uno scherzo di carnevale.
Nessuno ha ancora rivelato il numero reale di bambini ammalati e non ospedalizzati.
Un intero paese messo rovinosamente in ginocchio.
File di madri che piangono e si disperano in tutte le regioni del Celeste Impero.
Avevano fino a ieri allattato i loro bambini col proprio latte umano.
I casari neozelandesi-australiani-americani sono arrivati in Cina armati di stalle moderne, di nuove razze bovine, di attrezzature e di trucchi, nonché di micidiali armi pubblicitarie.
E la Cina, che non sapeva nulla sul latte industriale, che per millenni era vissuta senza mucche e senza latterie, ci è cascata in pieno, facendo anche gli errori clamorosi del principiante, come quello di non valutare abbastanza i danni del latte in polvere, o di non saper regolare meglio le dosi di melammina, come sanno fare a regola d’arte in Occidente
Avanti Popolo col latte in polvere, con l’allungamento del latte e col ripristino proteico-melamminico
Allattare al seno i bambini?
Non facciamoci ridere.
Sono cose di altri tempi.
Occorre evolversi e schierarsi col progresso tecnologico.
In Cina poi le donne sono davvero emancipate.
Da Mao in poi sono diventate l’Altra Metà del Cielo.
Pari diritti e pari doveri.
Bambini a latte in polvere, e madri rigorosamente in fabbrica.
Questo lo schema socio-economico della situazione.
Siccome latte umano in polvere non esiste, Avanti Popolo col latte vaccino in polvere.
Siccome i bambini sono tanti, e non si riesce a star loro dietro nemmeno con la triplicazione accelerata di stalle-latterie-macelli, Avanti Popolo con l’allungamento del latte a base di acqua.
Siccome gli occidentali hanno imposto alcune regole sul contenuto proteico, le quali implicano scarto e non-accettazione di intere partite di latte, ecco che gli allevatori cinesi trovano il sistema di restituire al latte la sua densità e le sue proteine.
Avanti Popolo con l’urina e la cacca nel latte, nel latte in polvere, nel pane, nei biscotti, nel cioccolato, e in mille altri prodotti.
Già il latte vaccino puro è uno scassa-reni di per sé, figurarsi il latte vaccino alla melammina
Già il latte vaccino in polvere causa problemi renali ai bambini quando è puro da inquinanti, visto che i lattanti sono disegnati per il latte trasparente, leggero, basso-proteico, naturalmente dolce di mamma.
Se vai poi ad appesantirlo con delle porcherie, e con la melammina in particolare, non sorprende che le corsie degli ospedali si siano riempite di bimbi scardinati e morenti.
In Cina stanno inseguendo quelli che hanno reintegrato il latte di mucca precedentemente annacquato, versandoci sopra una sostanza mortifera e schifosa, un impiastro scassa-reni fatto di pipì e cacca sintetiche.
In Cina vai in prigione e chiudi baracca per 1 mg/kg e tu FDA stabilisci che 2.5 mg/kg è tutto OK?
Da chi mai prendi ordini? Te lo dico io, dalla NDC.
Da chi hai preso ordini per le quote proteiche e le quote B12? Te lo dico, dai Macellai Riuniti Americani e dall’ Agro-Export (Burger King, McDonald’s, KFC, Wendy, Casa Bianca e CIA)
File di persone interrogate nei tribunali, decine di latterie e di industrie alimentari coi battenti chiusi e i prodotti sequestrati, colpevoli di aver inserito 1 mg/kg di melammina, e tu FDA vai a stabilire che fino a 2.5 mg/kg non è peccato e non è ingiuria?
Chi te l’ha mai dettato, cara FDA?
Te lo dico io: la NDC (National Dairy Council), cioè il gigante americano del burro-formaggio-yogurt, ovvero la potente Coca-Cola del latte.
Chi mai ti aveva dettato negli anni 70 di lanciare nel mondo le tue mortifere piramidi nutrizionali, a base di manzo-maiale-pesce-pollo-latte per 300 g/giorno, ridotte poi via-via ai 75 g/giorno tuttora esagerati e tripli rispetto alle reali necessità umane?
Te lo dico ancora io: i medici prezzolati dai macellai e dalla NDC che stanno a libro paga al tuo interno.
Attendo una azione legale internazionale se ho detto qualcosa di falso.
D’accordo, non ho le prove.
Sulle buste paga di quei medici non sta scritto un bel niente.
Ma allora dovrai spiegare a un giudice e a una giuria internazionale i tuoi ripetuti ed irresponsabili misfatti sui livelli taroccati e manovrati a tuo piacimento e a piacimento dei tuoi sponsor-ispiratori.
Manifesto di accusa alla FDA, ai manovratori della CIA e ai sudditi delle Colonie Americane
Le accuse alla FDA (e anche a chi comanda la FDA, e a chi prende ordini dalla FDA in America e fuori, Italia ovviamente inclusa) sono ben precise e circostanziate:
1) Criminale sovra-alterazione una-tantum tabelle minime B12: (dal limite minimo originale della WHO di 80, al tuo minimo attuale di 156 pg/ml, imposto negli anni di carnivorismo arrembante da te stessa sancito e promosso negli anni 70 (commisurato a un campione di mangiatori di bistecche e non certo ai sani vegani della sana dieta mediterranea originaria dei 100 anni fa).
2) Criminale e sistematica sovra-alterazione tabelle minime proteine (chiaramente proteine animali e per giunta nobili): 300 g/giorno, ed infine assottigliate agli attuali 75 g/giorno.
3) Criminale accantonamento del ruolo vicariante della B9 (acido folico) rispetto alla B12, con relativa sotto-valutazione dei livelli minimi del medesimo.
4) Criminale sotto-alterazione delle tabelle minime di vitamina C: minimo fissato a 40 mg/giorno anziché ai minimi di 300-500 e 800 che si reclamano da più settori della stessa Medicina
(più che per testardaggine per logica: se tieni alta la carne e la B12 devi per forza tenere bassa la vitamina C e la vitamina B9 e la vitamina E, tutte sostanze incompatibili coi cibi insanguinati, mummificati, bidodicizzati).
5) Criminale invenzione del livello 2.5 di mg per 1 kg di latte, per la melammina, equivalente ad una
vera e propria licenza di uccidere, una licenza a scassare la parte più delicata dell’uomo chiamata
sistema renale. Una vera e propria autorizzazione formale ai casari del mondo di addizionare pipì e
cacca di mucca al latte di mucca-pecora-capra in commercio, e a tutte le migliaia di prodotti
contenenti latte, tipo cioccolato, pane, biscotti, cracker, grissini, caramelle, dolcetti, creme, gelati,
persino prodotti alla soia.
6) Criminale fissazione del livello 0.0 mg/kg di melammina per il latte in polvere.
Questa mossa è di per sé corretta, ma evidenzia la malafede. Scoperto che gli ingenui cinesi hanno commesso la baggianata col latte in polvere (perché non si scherza coi reni delicatissimi e in via di formazione degli infanti il cui vero carburante non sarebbe comunque quello vaccino in polvere, ma bensì quello liquido-trasparente-bassoproteico della propria mamma), ecco che la furbastra FDA si tutela in America imponendo ai fabbricanti stranieri di quella porcheria chiamata
Cow-Powder-Milk di stare a livello zero con la melammina. Ma di abbondare tranquillamente col medesimo veleno nei prodotti per gli adulti, ai quali non viene una crisi renale fulminante come ai bambini, ma diverse altre malattie incluso peggioramento dei livelli di colesterolo ed omocisteina, prima ancora di scardinare il proprio sistema escretorio.
Teoria sulla malattia cardiovascolare da emozioni tossiche.
Rovinare le vie di comunicazione di un paese significa metterlo in ginocchio
L’abbiamo fatta lunga con la B12 e la melammina, con la carne e il latte, tutti nemici acerrimi della vitamina C.
Non abbiamo citato il fumo, l’alcol e il caffè, tutti fattori eminentemente C-distruttivi.
L’importante era capire che infarto, ictus e cancro c’entrano molto e c’entrano sempre con la estrema carenza di vitamina C naturale che affligge perniciosamente l’umanità.
Ed era pure importante capire chi tira le fila della disinformazione e perché lo fa.
Rovinare le autostrade, le ferrovie e le gallerie di un paese dotato di città d’arte, di magnifiche spiagge, di panoramici agri-turismo, di centri industriali, di porti e aeroporti, significa distruggerlo e metterlo letteralmente in ginocchio.
Rovinare le arterie, ovvero le vie di scambio e di comunicazione, di un corpo umano perfetto ed in piena attività, dove le città si chiamano vista, udito, tatto ed olfatto, dove le metropoli si chiamano gambe, braccia e cervello, dove i porti si chiamano bocca e reni e colon, dove gli aeroporti si chiamano cultura, anima e libido, significa dare a quel corpo una batosta atroce rendendolo disarticolato e inservibile.
La malattia cardiovascolare è comunque multifattoriale, e le emozioni tossiche, tipo rabbia, furia, tensione, gelosia, paura, invidia, frustrazione, possono assumere ruoli importanti, e a volte persino predominanti, mettendo in secondo piano finanche i fattori dietetici.
Teoria sulla malattia cardiovascolare da fattore ereditario
Esiste anche quello, nessuno lo può negare.
Non a caso il maestro Pitagora era quanto mai severo e rigoroso con la gioventù delle scuole.
Non a caso è tuttora considerato il padre dell’eugenetica, della scienza che punta al miglioramento e non al peggioramento della specie.
Non a caso pretendeva serietà, impegno, atletismo, efficienza, carattere, sacrificio, in funzione della vita attuale ma anche di quella delle generazioni a venire.
Vedere oggi ragazze e giovani con la sigaretta in bocca, può solo fare male al cuore.
Lasciarsi andare è negativo e condannabile a tutte le età, ma quando ciò succede negli anni critici e formativi del corpo e del carattere, è doppiamente esecrabile, in quanto va a incidere sul futuro dei
nostri bambini, condannandoli a portare con sé dei debiti negativi immeritati.
Quei ragazzi e quelle ragazze che fumano, che bevono disinvoltamente caffè, the, alcolici, bevande gassate, che frequentano posti di perdizione e di sballo come certe discoteche, finiscono a volte per mettere la testa a posto (o rovinarsi ulteriormente a seconda dei punti di vista), e metter su famiglia.
E a quel punto scatta la vendetta della natura offesa a ripetizione, ricadendo sui genitori e sui figli.
Ogni bambino che viene al mondo porta con sé le caratteristiche genetiche e i segni indelebili dei buoni o cattivi comportamenti degli avi, ed in particolare dei genitori.
Ma questo non deve essere un alibi per il fatalismo e per giustificare una sorte segnata in partenza.
E’ dimostrato che il bambino nato male, nato malaticcio, ma allevato con intelligenza e amore, cresce meglio del bambino nato perfetto ma assistito poi con irresponsabile approssimazione.
Teoria sulla malattia cardiovascolare da fattore Omocisteina
Elevate quantità di omocisteina nel sangue sono un fattore indipendente di rischio nella malattia arteriosa
La buona notizia è che l’omocisteina può essere abbassata con molta più facilità del colesterolo LDL.
Basta infatti provvedere a una armonica presenza del gruppo B (B1-B3-B6-B9-B12) e abbiamo risolto il problema.
Chiaro che una dieta crudista basata su un largo spettro di verdure e di frutti, che includano mandorle e pinoli, noci e nocciole, semi di girasole e di lino, semi di sesamo e di papavero, e che escluda il più possibile alimenti lavorati e trasformati, nonché cibi incompatibili col nostro organismo (carni-latticini-pesce) diventa fondamentale, anche perché l’omocisteina viene accumulata principalmente dall’aminoacido essenziale Metionina, di origine esclusivamente animale (carni e latticini).
La scoperta medica dell’Omocisteina.
Due misteriosi casi di infarto infantile e di omocisteinuria.
Nel 1933, al General Hospital del Massachussetts, viene ricoverato un bambino di origine irlandese che mostra segni di ritardo mentale ed altri problemi fisici. Dopo 3 giorni muore. L’autopsia rivela che si tratta di arteriosclerosi.
Nel 1965, stesso ospedale, una ragazza di 9 anni,, sempre di origine irlandese, viene esaminata con problemi similari e fa la stessa fine. Nella sua urina viene trovata omocisteina, un aminoacido derivato dalla demolizione delle proteine animali nel corpo.
Il soggetto morto nel 1933 era, in linea parentelare, suo zio.
I soggetti affetti da omocisteinuria sono spesso giovani che presentano un certo ritardo mentale, alta statura, capelli scolorati, dislocazione delle lenti oculari.
Molti di essi muoiono di emboli che si creano nel cervello, nel cuore o ai reni, causando infarto o blocco renale.
Qualcosa che ha molto a che fare, a livello di sintomatologia, con quanto sta succedendo ai bambini cinesi nello scandalo della melammina.
Gli studi pionieristici del dr Kilmer S. McCully.
L’impronta italiana del dr Giulio Cantoni e del dr Guido Pontecorvo
McCully aveva lavorato sugli aminoacidi e la formazione delle proteine nel fegato col dr Giulio Cantoni al National Institute of Health di Bethesda.
Nel 1952. Cantoni aveva scoperto l’Adenosyl Metionina, una importante sostanza di traccia richiesta nella formazione delle proteine ed in altre reazioni chimiche nel corpo.
L’Adenosyl Metionina (AM) è formata da ATP (Adenosine Triphosphate, la sorgente di energia chimica nel corpo, basilare molecola trovata nei mitocondri cellulari) e Metionina, con l’aiuto degli enzimi del fegato. Il composto di Cantoni (AM) trasferisce un atomo di carbonio (sottoforma di gruppo metile) all’atomo di zolfo della omocisteina, per formare Metionina. Anni dopo si scopre che questo complicato processo biochimico richiede la presenza di B9 e/o di B12.
Nel 1968, McCully studia col genetista italiano Guido Pontecorvo all’Università di Glasgow, e con James Watson, scopritore della struttura DNA alla Harvard University.
Interrogativi e misteri che richiedevano una risposta alle curiosità di Kilmer McCully
1) Come si fa a sapere che l’indurimento arterie è causato dalla malattia omocisteinuria?
2) Come mai esiste un effetto colesterolo e un distinto effetto grassi?
3) Perché non c’è alcun colesterolo depositato nelle pareti arteriose del bimbo irlandese del 1933?
4) E’ questa malattia da omocisteina la medesima che colpisce gli anziani senza omocisteinuria?
5) C’è qualche errore genetico negli enzimi del fegato di questi ragazzi, a causare modifiche nei processi vitali del corpo?
Altri 10 casi inquietanti e inspiegabili di omocisteinuria
Altri 10 casi di ragazzi erano stati studiati nel frattempo a Londra e Belfast.
Era evidente che questi soggetti, affetti da omocisteinuria, avevano una grave malattia alle arterie.
Ma non era chiaro comunque come l’omocisteinuria potesse produrre alle arterie danni simili a quelli dell’arteriosclerosi senza comportare A) colesterolo, B) lipoproteine o grassi, nel sangue e nelle pareti arteriose.
L’importantissima scoperta del dr McCully dulla omocisteinuria infantile.
Relazione tra omocisteina, colesterolo HDL e colesterolo LDL
McCully vuole capire in quale modo l’omocisteina si mette in relazione con HDL e LDL.
Il colesterolo era stato studiato negli anni 40 e 50 alla University of California e al National Institute of Health di Bethesda.
Questi studi avevano dimostrato che un alto livello di LDL (colesterolo cattivo) comporta alto rischio di malattia cardiovascolare e che un alto livello di HDL (colesterolo buono) è invece benefico per il cuore.
Come si inserisce la omocisteina in questo contesto?
L’aumento di omocisteina nel sangue causa arteriosclerosi, danneggiando le cellule e i tessuti delle arterie.
McCully scopre che l’omocisteinuria infantile è una malattia ereditaria che si presenta in 3 distinte forme:
1) Nella più frequente forma di omocisteinuria, un enzima anormale del fegato ( CS, ovvero Cistationina Syntase) causa l’aumento di omocisteina nel sangue, perché la normale conversione di omocisteina in cistationina (transulfurazione) viene bloccata.
2) La seconda forma di omocisteinuria, molto più rara, è causata da un anormale enzima del fegato (OMM, cioè Omocisteina-Metiltetraidrofolato-Metiltrasferasi) che usa acido folico (B9) e B12 per convertire l’omocisteina in metionina.
3) Nella terza forma di omocisteinuria, un terzo enzima anormale del fegato (MTR, ovvero Metilene-Tetraidrofolato-Reductasi) non riesce a trasformare l’acido folico nella forma richiesta per la conversione dell’omocisteina in metionina tramite ri-metilazione.
Il confronto tra la teoria atero-causativa del colesterolo LDL (da intossicazione lipidica) e la teoria atero-causativa dell’omocisteina (da intossicazione proteica)
La teoria tradizionale dell’arteriosclerosi vede questa malattia collegata al consumo eccessivo di grassi e di colesterolo nella dieta, per cui le arterie vengono danneggiate da una accumulazione di colesterolo LDL e da una diminuzione di HDL, e considera quindi l’arteriosclerosi come malattia da intossicazione lipidica.
La teoria della omocisteina dice invece che le arterie sono danneggiate dagli effetti ingiuriosi dell’omocisteina sulle cellule e sui tessuti delle arterie, mettendo in moto un processo che porta a perdita di elasticità, a indurimento e calcificazione, a restringimento del diametro interno utile, e alla formazione di grumi di sangue nelle arterie, e considera pertanto l’arteriosclerosi una malattia da intossicazione proteica.
L’interrogativo dei molti casi di severa e fatale arteriosclerosi con LDL e HDL su valori normali
La cosa più strana è l’esistenza di molti casi di collasso cardiaco in totale assenza di anormalità a livello di HDL e LDL, dove l’unico imputato è proprio la omocisteina.
Il dr McCully, anziché essere premiato e onorato per i suoi studi sull’omocisteina, ha subito continui boicottaggi, critiche e derisioni.
Gli servivano fondi e sostegni per continuare le sue ricerche. Ma hanno continuato a sbattergli le porte in faccia.
Tutto perché alle industrie farmaceutiche preme mantenere lo status quo e continuare a vendere il farmaco più remunerativo sul mercato, ovvero le statine.
Con l’omocisteina ci sono molte minori possibilità di guadagnare.
Anche perché la malattia da omocisteina, ovvero la omocisteinuria, lascia sempre la strada aperta chi adotta stili di vita e di nutrizione più virtuosi.
Basta infatti stare rigorosamente alla larga dalla carne e dai latticini, ovvero dall’aminoacido essenziale Metionina, e il gioco è fatto.
Le contraddizioni e i limiti di McCully
Il testo The Homocysteine Revolution, edito dalla Keats Publishing Inc, New Canaan, Connecticut, nel 1997, ci fa vedere un autore puntiglioso e serio, dotato pure di molto coraggio e di passione nel proprio lavoro di ricerca.
Il rigore scientifico non gli fa certo difetto..
Quello che invece manca a McCully è l’illuminazione che ti fa superare i dubbi e le zone d’ombra, e che ti permette alla fine di dare un messaggio sicuro e certo al lettore e ai ricercatori che vengono dopo di te.
Fare delle scelte basilari, decidere se una dieta appropriata e rigorosa si accoppia o no con le tue ricerche e le tue intuizioni, ti aiuta ad essere chiaro e a formulare una teoria comprensibile.
Invece McCully si perde nella vaghezza e nelle sue continue contraddizioni.
Per cui non fa che dare messaggi contradditori. Distribuisce dubbi e paure più che scienza e buoni principi.
Può essere giusto dire ad esempio, come fa lui, che il livello di omocisteina nel sangue viene regolato dalla compresenza armonica del trio vitaminico B6-B9-B12, ma non si capisce perché non faccia un passo avanti aggiungendo che quelle vitamine si possono trovare tranquillamente, nelle proporzioni adatte, nel mondo vegetale, ed in particolare nelle mandorle e nella frutta secca in genere.
Se l’omocisteina deriva da intossicazione di tipo proteico, la soluzione vegana è a portata di mano
Anche perché, se l’omocisteina deriva da una intossicazione di carattere proteico, ed in particolare da un aminoacido metionina che deriva principalmente dalla carne, la via vegetariana-vegana appare la soluzione più ovvia e a portata di mano.
Invece lui si perde a segnalare che c’è molta B12 nelle ostriche e nelle cozze, e che le vitamine sintetiche spesso sono più efficienti di quelle vive della frutta e della verdura.
Sappiamo tutti che ostriche e cozze sono chiamate pure le spazzine dei mari, in quanto specializzate a mangiare sporcizia ed escrementi, per cui tale trovata non sorprende affatto.
Come sappiamo che le vitamine sintetiche danno l’effetto sberla tipico dei farmaci droganti.
Lui pare dimenticarlo.
L’unica cosa interessante che riporta, è la carenza di validità dei test sui consumatori, vista la totale mancanza di soggetti seriamente vegetariani da testare.
Un test su 100 persone che mangiano male non potrà mai avere grosso significato se non raffrontato con 100 opposti casi in cui i soggetti mangiano bene.
Il problema è che la categoria dei disordinati e dei trasgressori del proprio disegno gastrointestinale è straripante, mentre quelli in grado di rappresentare un gruppo ideale di confronto non li trovi nemmeno se vai a cercarli con un faro in una mano e una calamita nell’altra.
La teoria dell’omocisteina rilanciata da Stamper e Selbhub
Alla fine, dopo essere stata scoperta da McCully negli anni 60, l’omocisteina è stata rilanciata negli anni 90 dai dr Meir Stamper e Jacob Selbhub.
Si sa che è responsabile nel 15% circa dei collassi.
Si sa pure che la omocisteinuria diffusa tra i ragazzi deriva dalla loro incapacità di disintegrare l’aminoacido Metionina.(derivante da proteine animali).
Si sa pure che il livello 5-15 di mm/L (macro-molecole per litro di sangue) è considerato normale, anche se è meglio stare sotto il livello 7, mentre sarebbe preoccupante oltre i 12.
Alla fine la pericolosità dell’omocisteina si realizza proprio quando si realizza l’accoppiata micidiale colesterolo LDL alto e omocisteina relativamente alta.
Dati contrastanti sulle tabelle in circolazione e sulle differenze tra onnivori e vegani
Circolano infatti dei grafici di scarsa affidabilità sulla differenza di omocisteina tra carnivori e vegetariani-vegani, dove appare che essa è più alta tra questi ultimi.
La risposta a tali situazioni, quando sono accertate come vere, è la seguente:
1) I test, per essere validi, devono considerare delle persone vegane davvero, e non persone di comodo, o dichiaratesi tali.
2) E’ possibile che i carnivori, che dovrebbero in teoria trovarsi con l’omocisteina alta visto l’alto consumo di proteina animale, ce l’abbiano invece bassa grazie ai loro alti livelli di B12 (ma la preziosa vitamina C anti-infarto e anti-cancro, dove la mettiamo se la B12 è alta?)
La mettiamo sotto i tacchi, con tutte le ovvie conseguenze.
3) Ammesso e non concesso che i vegani abbiano un livello abnorme di omocisteina, essa può fare in loro pochi danni, vista l’abbondanza di vitamina C e la fluidità notevole del loro
sangue. Quello che si sa di sicuro è che i vegani, dacché mondo è mondo, nono sono clienti di
reparto cardiologico e nemmeno di altre zone ospedaliere, se non per delle emergenze o dei casi
fortuiti.
4) Studi accurati sugli effetti di colesterolo alto e contemporanea presenza anche bassa di
omocisteina negli onnivori ce ne sono pochi.
Si sa di certo che colesterolo LDL alto e contemporanea presenza di omocisteina a qualsiasi livello diventano fattori addizionati ed integrati di rischio cardiovascolare, per cui fare un confronto incrociato tra omocisteina dell’uno ed omocisteina dell’altro, e non come deve invece essere tra omocisteina+LDL dell’onnivoro e omocisteina+LDL del vegano, non ha alcun significato.
Valdo Vaccaro - Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
- Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
Da oscuro aminoacido a responsabile centrale della malattia cardiovascolare e del cancro,
ovvero della accoppiata killer numero 1
Fino a qualche tempo fa l’omocisteina era un oscuro e misterioso aminoacido conosciuto solo come derivato dalla normale scissione delle proteine.
Il dr Kilmer Mc Cully spiega e rivela invece come questa sostanza possa essere coinvolta nell’origine e nello sviluppo della malattia che disabilita e uccide più gente prematuramente più di ogni altra.
L’arteriosclerosi è un indurimento-irrigidimento delle arterie in tutto il corpo, specie del cuore, del collo e delle gambe.
Un componente della arteriosclerosi è la aterosclerosi, ovvero i depositi di grasso e di colesterolo (ateromi) all’interno delle pareti arteriose.
Le placche risultanti restringono le arterie, le calcificano, e diventano ricettacolo per lo sviluppo di grumi di sangue, il che porta a risultati catastrofici, come infarti, attacchi cardiaci, amputazioni di arti.
L’infarto, l’ictus, il cancro, non arrivano a caso, o semplicisticamente per motivi ereditari.
Il comportamento di avi e di genitori c’entra, ma molto meno delle bestemmie nutrizionali.
Tali calamità sono la conseguenza non di misteriosi meccanismi innestati da chissà chi e chissà come, ma bensì di specifici e noti stili di vita adottati nei paesi del benessere e dello stravizio alimentare, ovvero di quella che viene eufemisticamente chiamata l’indiscrezione nutrizionale.
In termini igienistici, che in questo frangente sono molto più reali ed obiettivi di quelli medici, non si tratta di una indiscrezione ma di una continua bestemmia nutrizionale.
Mettere all’interno del proprio motore eminentemente fruttariano, il carburante più opposto e più incompatibile col carburante frutta, è l’offesa più grave e più gravida di conseguenze che l’uomo possa arrecare ai propri meccanismi di sostegno interno, l’insulto più diabolico che possa fare a se stesso.
I primi studi sulla arteriosclerosi dei patologi Karl Rukitansky e Rudolf Virchow
Nel 19° secolo, due dei fondatori della medicina moderna, Karl Rokitansky e Rudolf Virchow, cominciano a studiare sistematicamente i cambiamenti di tessuto nel corpo delle persone decedute.
Nel 1842, Rokitansky pubblica un manuale dove suggerisce che gli elementi del sangue, incluso grumi e siero, formano degli strati sulla parete interna delle arterie, e che, col tempo, questi strati incorporano elementi del sangue in quella densa, indurita, calcificata parete arteriosa che caratterizza l’arteriosclerosi, malattia caratteristica e tipica dell’età avanzata.
Rudolf Virchow, famoso patologo tedesco che introdusse l’analisi microscopica dei tessuti, descrive l’arteriosclerosi dicendo che la parete arteriosa prima subisce una degenerazione in cui sostanze mucose si depositano sul tessuto. Poi le sostanze grasse del sangue penetrano nelle pareti e diventano depositi, formando ateromi.
Gli ateromi contengono al loro interno una sostanza simile al porridge (crema di avena).
Il termine ateroma deriva dal greco Athere (porridge) e Oma (gonfiore).
Un mondo intero in lotta contro il grasso e il colesterolo LDL, ma le miliardarie statine non bastano.
La Lipitor della Pfizer e la Zocor della Merck in lotta per il record di tutti i tempi.
Una serie impressionante di cibi non-grassi e di prodotti alimentari a basso contenuto lipidico fa bella mostra negli scaffali di ogni supermercato, mentre le industrie farmaceutiche hanno fatto e stanno tuttora facendo fortuna con le statine, ovvero coi farmaci anti-colesterolo LDL.
I mercanti della salute vanno letteralmente a caccia di pazienti, come facevano nel Medioevo i medici girovaghi e i ciarlatani.
Una persona sana sarebbe la rovina per tutto il sistema, il cattivo esempio e la pietra dello scandalo.
La presenza nell’organismo delle cosiddette statine impedisce che si formi in esso l’acido mevalonico, necessario per la sintesi del colesterolo.
La statina Lipitor della Pfizer conta di arrivare a un volume vendite di 10 miliardi di US$/anno (il prodotto farmaceutico best-seller di tutti i tempi).
La statina Zocor dell’altro gigante americano Merck arriva a 7,5 miliardi di US$/anno.
Negli USA, il 5,4% della popolazione adulta assume regolarmente statine, e nel mondo intero ci sono 44 milioni di consumatori.
Tuttavia, pare che le origini della specifica aterosclerosi e della malattia degenerativa generale delle arterie (arteriosclerosi) siano multifattoriali, per cui lottare semplicemente contro il colesterolo LDL non è affatto sufficiente.
Esistono infatti diverse teorie mediche sui fattori causativi della malattia cardiovascolare:
La teoria sulla arteriosclerosi da C-deficienza.
Se Cambridge2000 ha sconvolto il mondo coi 5 pasti di frutta al giorno, cosa dirà la gente apprendendo che l’uomo del paleolitico ne mangiava 12, cioè oltre 3 volte di più?
La vitamina C serve a costruire e riparare il tessuto connettivo, incluso il tessuto delle arterie.
La formazione di placca rappresenta il tentativo del corpo di riparare le aree danneggiate delle pareti arteriose indebolite.
Il primate uomo ha infatti perso l’abilità dei tempi andati di sintetizzare la vitamina C.
Se pensiamo poi che l’uomo del paleolitico consumava non i 5 pasti di frutta al giorno timidamente indicati dai medici di Cambridge (esperimento Cambridge2000), che tanto stanno scandalizzando e meravigliando il mondo, ma addirittura 12 pasti-giorno di sola frutta, come confermato dal dr Boyd Eaton, massima autorità mondiale sulla nutrizione paleolitica, pur potendo stoccare vitamina C nel suo corpo a differenza di noi, ci rendiamo conto non del grave divario, ma dello spaventoso baratro ascorbico che ci separa dai nostri antenati.
Antenati che, da bravi fruttariani, assumevano 12 iniezioni di vitamina C viva, ed in più riuscivano pure a produrre della vitamina C in proprio, capacità che abbiamo perso nel corso dei millenni.
Antenati che avevano dunque tanto acido C-ascorbico, tanta E, tanto ferro e tanto magnesio, tutti micronutrienti compatibili e amici, mentre avevano in ovvia corrispondenza livelli di B12 molto più bassi non solo dei 156 blaterati dalla FDA, ma anche degli 80 stabiliti dalla WHO.
Il vero difetto dell’umanità odierna non è la carenza di B12, ma la carenza di materia grigia.
Mentre una frotta di inutili e parassitari laboratoristi butta via il suo tempo a fare migliaia di esperimenti scemi con gruppi di gente malandata, selezionata a uso e consumo dei propri sponsor, per dimostrare che sì, che la macchina umana è perfetta, che ha trilioni di cellule contenenti micro-forni chiamati mitocondri, trasformatori biochimici ed organelle, in ognuna di tali cellule, che ha un assieme di tubicini e condotti lunghi 7 volte il percorso Roma-Pekino, ma che un Creatore, chiamato Dio o chiamato Evoluzione, ha costruito in modo disordinato ed incoerente, incompleto ed approssimativo, lasciandogli un banale difetto chiamato carenza B12.
Si può essere più imbecilli ed ignoranti di così? Ecco quale è il vero difetto.
Non la carenza strisciante di B12 (che in caso è una multi carenza del gruppo B e di certi minerali organicati) ma la carenza di materia grigia, la carenza di abitudine a pensare col proprio cervello e non con quello degli altri.
Esaltare la B12 significa automaticamente deprezzare la vitamina C, la E, la B9 e la ferritina.
Come dire esaltare il letame e dare un calcio a oro, platino, argento e rame.
Esaltare la B12 significa automaticamente deprezzare ed umiliare la vitamina C e la E, ed anche il ferro.
Come dire esaltare il letame e disprezzare l’oro, il platino e l’argento.
Esiste sul pianeta Terra una autentica isteria collettiva, una cospirazione ed una autoipnosi filobidodici e
filo-nobilproteica che offende la scienza e l’intelletto.
Una incrostazione e un cancro che si sono inseriti nei condotti che portano al cervello, e che coinvolgono non solo i malandrini, ma anche le vittime dei malandrini, anche gli stessi igienisti di comodo e dell’ultimo istante, quelli che alzano la cresta quando stanno bene e che, alla prova della verità, si spaventano di fronte a una semplice e positiva crisi eliminatoria.
Una incrostazione e un cancro che richiederanno non bicchieri o bottiglie o cisterne, ma oceani di succo d’arancia e di pompelmo, per essere rimosse e disintegrate, per riportare alla ragione una umanità più che mai deviata, disorientata e letteralmente accecata dall’ignoranza.
Il grido inascoltato non dei vegani e degli igienisti ma degli stessi medici onesti e trasparenti
Ancora più grave appare dunque l’indiscrezione, guidata malamente dalla FDA, dalla Medicina e dalla Pediatria, di spingere il mondo verso la carne e il gruppo B, e particolarmente verso la B12 (vitamina fantasma e comunque incompatibile col fattore C).
Più vitamina B12 abbiamo addosso e più vitamina C serve infatti per contrastarla, data l’estrema incompatibilità tra di esse.
Più puzza di B12 abbiamo nel sangue e nei tessuti e più profumo ed aroma di frutta serve nei medesimi per contrastare il fetore, si potrebbe dire in termini più comprensibili e terra-terra.
Abbiamo detto e ripetuto che le tabelle della FDA, e quindi l’intera cultura medica mondiale che prende ordini dalla FDA, sono un oltraggio la logica e alla verità.
Non lo diciamo semplicemente noi non-medici in questa sede, ma lo hanno gridato a voce alta al mondo i migliori e i più affidabili ricercatori medici, come quelli dell’Università di Cambridge, avvertendo che i 40 mg al giorno di vitamina C citati dalla FDA nelle proprie tabelle puzzano di criminalità, più che di incompetenza.
La mossa incredibile della FDA sulla melammina.
In Cina si manda la gente al patibolo per 2 mg/kg, e la FDA autorizza i casari a cacca orinare sul latte e su centinaia di altri prodotti di alto consumo la bellezza di 2.5 mg/kg.
Per errori 1000 volte più banali e sciocchi, c’è gente che è stata impiccata e che sta andando al patibolo (vedi le prime due condanne a morte inflitte in Cina, notizia di ieri, per lo scandalo melammina).
Non a caso, anche con la melammina, la FDA ha sancito nell’Ottobre 2008 il livello 2.5 mg per 1 kg di latte, come la barriera oltre la quale non si deve andare (salvo che per il latte in polvere ad uso neonati).
Mossa incredibile.
Mossa che la gente non ha capito.
Mossa che nessun giornale al mondo ha segnalato.
Figurati in Italia. Abbiamo cose ben più serie cui pensare.
Melammina? Bazzecole. Roba da cinesi.
Un invito a consultare immediatamente l’articolo Oro Bianco, Oro Rosso, Oro Nero
Non accusatemi di vanità o di presunzione. I problemi sul tappeto vanno oltre a queste inezie.
Chiedo di consultare il mio articolo perché non esiste altro scritto specifico sull’argomento, che io sappia.
L’articolo pubblicato a ottobre, dal titolo Oro Bianco, Oro Rosso, Oro Nero, metteva in luce questo ennesimo imbroglio FDA, passato indenne senza che nessuno obiettasse nulla.
Lo mandai tradotto in inglese al South China Morning Post di Hongkong.
Risultato? Insabbiamento immediato.
Qualcuno mi ha chiesto di inviarlo al Corriere, alla Stampa e al Giornale. Ma siamo forse tutti impazziti?
Vuoi che un direttore responsabile vada a giocarsi la sua posizione per l’articolo scomodo di qualche scrittore moccioso e impertinente?
Gli unici editori seri di oggi sono quelli on-line, Luigi Boschi in testa, poco o nulla disposti a cedere ai ricatti e alle imposizioni del potere.
La cultura, nel Terzo Millennio, latita più che mai sulla carta stampata, sul linguaggio ufficiale dei giornali e delle televisioni, sulla cosiddetta Nomenklatura, ma viene più che mai confinata all’underground, alla cosiddetta fogna, alle cantine segrete dei carbonari, alle messe nere, alle logge e alla Massoneria.
Infatti, chi vuole leggere Oro Bianco vada su Internet o lo chieda alla AVA di Roma ed alla ABIN di Bergamo, se non direttamente a me.
Millenni senza sapere cosa è il latte, ed ora madri disperate e in lacrime
In Cina stanno dando la caccia agli inquinatori della melammina.
Trecentomila bambini rovinati non è uno scherzo di carnevale.
Nessuno ha ancora rivelato il numero reale di bambini ammalati e non ospedalizzati.
Un intero paese messo rovinosamente in ginocchio.
File di madri che piangono e si disperano in tutte le regioni del Celeste Impero.
Avevano fino a ieri allattato i loro bambini col proprio latte umano.
I casari neozelandesi-australiani-americani sono arrivati in Cina armati di stalle moderne, di nuove razze bovine, di attrezzature e di trucchi, nonché di micidiali armi pubblicitarie.
E la Cina, che non sapeva nulla sul latte industriale, che per millenni era vissuta senza mucche e senza latterie, ci è cascata in pieno, facendo anche gli errori clamorosi del principiante, come quello di non valutare abbastanza i danni del latte in polvere, o di non saper regolare meglio le dosi di melammina, come sanno fare a regola d’arte in Occidente
Avanti Popolo col latte in polvere, con l’allungamento del latte e col ripristino proteico-melamminico
Allattare al seno i bambini?
Non facciamoci ridere.
Sono cose di altri tempi.
Occorre evolversi e schierarsi col progresso tecnologico.
In Cina poi le donne sono davvero emancipate.
Da Mao in poi sono diventate l’Altra Metà del Cielo.
Pari diritti e pari doveri.
Bambini a latte in polvere, e madri rigorosamente in fabbrica.
Questo lo schema socio-economico della situazione.
Siccome latte umano in polvere non esiste, Avanti Popolo col latte vaccino in polvere.
Siccome i bambini sono tanti, e non si riesce a star loro dietro nemmeno con la triplicazione accelerata di stalle-latterie-macelli, Avanti Popolo con l’allungamento del latte a base di acqua.
Siccome gli occidentali hanno imposto alcune regole sul contenuto proteico, le quali implicano scarto e non-accettazione di intere partite di latte, ecco che gli allevatori cinesi trovano il sistema di restituire al latte la sua densità e le sue proteine.
Avanti Popolo con l’urina e la cacca nel latte, nel latte in polvere, nel pane, nei biscotti, nel cioccolato, e in mille altri prodotti.
Già il latte vaccino puro è uno scassa-reni di per sé, figurarsi il latte vaccino alla melammina
Già il latte vaccino in polvere causa problemi renali ai bambini quando è puro da inquinanti, visto che i lattanti sono disegnati per il latte trasparente, leggero, basso-proteico, naturalmente dolce di mamma.
Se vai poi ad appesantirlo con delle porcherie, e con la melammina in particolare, non sorprende che le corsie degli ospedali si siano riempite di bimbi scardinati e morenti.
In Cina stanno inseguendo quelli che hanno reintegrato il latte di mucca precedentemente annacquato, versandoci sopra una sostanza mortifera e schifosa, un impiastro scassa-reni fatto di pipì e cacca sintetiche.
In Cina vai in prigione e chiudi baracca per 1 mg/kg e tu FDA stabilisci che 2.5 mg/kg è tutto OK?
Da chi mai prendi ordini? Te lo dico io, dalla NDC.
Da chi hai preso ordini per le quote proteiche e le quote B12? Te lo dico, dai Macellai Riuniti Americani e dall’ Agro-Export (Burger King, McDonald’s, KFC, Wendy, Casa Bianca e CIA)
File di persone interrogate nei tribunali, decine di latterie e di industrie alimentari coi battenti chiusi e i prodotti sequestrati, colpevoli di aver inserito 1 mg/kg di melammina, e tu FDA vai a stabilire che fino a 2.5 mg/kg non è peccato e non è ingiuria?
Chi te l’ha mai dettato, cara FDA?
Te lo dico io: la NDC (National Dairy Council), cioè il gigante americano del burro-formaggio-yogurt, ovvero la potente Coca-Cola del latte.
Chi mai ti aveva dettato negli anni 70 di lanciare nel mondo le tue mortifere piramidi nutrizionali, a base di manzo-maiale-pesce-pollo-latte per 300 g/giorno, ridotte poi via-via ai 75 g/giorno tuttora esagerati e tripli rispetto alle reali necessità umane?
Te lo dico ancora io: i medici prezzolati dai macellai e dalla NDC che stanno a libro paga al tuo interno.
Attendo una azione legale internazionale se ho detto qualcosa di falso.
D’accordo, non ho le prove.
Sulle buste paga di quei medici non sta scritto un bel niente.
Ma allora dovrai spiegare a un giudice e a una giuria internazionale i tuoi ripetuti ed irresponsabili misfatti sui livelli taroccati e manovrati a tuo piacimento e a piacimento dei tuoi sponsor-ispiratori.
Manifesto di accusa alla FDA, ai manovratori della CIA e ai sudditi delle Colonie Americane
Le accuse alla FDA (e anche a chi comanda la FDA, e a chi prende ordini dalla FDA in America e fuori, Italia ovviamente inclusa) sono ben precise e circostanziate:
1) Criminale sovra-alterazione una-tantum tabelle minime B12: (dal limite minimo originale della WHO di 80, al tuo minimo attuale di 156 pg/ml, imposto negli anni di carnivorismo arrembante da te stessa sancito e promosso negli anni 70 (commisurato a un campione di mangiatori di bistecche e non certo ai sani vegani della sana dieta mediterranea originaria dei 100 anni fa).
2) Criminale e sistematica sovra-alterazione tabelle minime proteine (chiaramente proteine animali e per giunta nobili): 300 g/giorno, ed infine assottigliate agli attuali 75 g/giorno.
3) Criminale accantonamento del ruolo vicariante della B9 (acido folico) rispetto alla B12, con relativa sotto-valutazione dei livelli minimi del medesimo.
4) Criminale sotto-alterazione delle tabelle minime di vitamina C: minimo fissato a 40 mg/giorno anziché ai minimi di 300-500 e 800 che si reclamano da più settori della stessa Medicina
(più che per testardaggine per logica: se tieni alta la carne e la B12 devi per forza tenere bassa la vitamina C e la vitamina B9 e la vitamina E, tutte sostanze incompatibili coi cibi insanguinati, mummificati, bidodicizzati).
5) Criminale invenzione del livello 2.5 di mg per 1 kg di latte, per la melammina, equivalente ad una
vera e propria licenza di uccidere, una licenza a scassare la parte più delicata dell’uomo chiamata
sistema renale. Una vera e propria autorizzazione formale ai casari del mondo di addizionare pipì e
cacca di mucca al latte di mucca-pecora-capra in commercio, e a tutte le migliaia di prodotti
contenenti latte, tipo cioccolato, pane, biscotti, cracker, grissini, caramelle, dolcetti, creme, gelati,
persino prodotti alla soia.
6) Criminale fissazione del livello 0.0 mg/kg di melammina per il latte in polvere.
Questa mossa è di per sé corretta, ma evidenzia la malafede. Scoperto che gli ingenui cinesi hanno commesso la baggianata col latte in polvere (perché non si scherza coi reni delicatissimi e in via di formazione degli infanti il cui vero carburante non sarebbe comunque quello vaccino in polvere, ma bensì quello liquido-trasparente-bassoproteico della propria mamma), ecco che la furbastra FDA si tutela in America imponendo ai fabbricanti stranieri di quella porcheria chiamata
Cow-Powder-Milk di stare a livello zero con la melammina. Ma di abbondare tranquillamente col medesimo veleno nei prodotti per gli adulti, ai quali non viene una crisi renale fulminante come ai bambini, ma diverse altre malattie incluso peggioramento dei livelli di colesterolo ed omocisteina, prima ancora di scardinare il proprio sistema escretorio.
Teoria sulla malattia cardiovascolare da emozioni tossiche.
Rovinare le vie di comunicazione di un paese significa metterlo in ginocchio
L’abbiamo fatta lunga con la B12 e la melammina, con la carne e il latte, tutti nemici acerrimi della vitamina C.
Non abbiamo citato il fumo, l’alcol e il caffè, tutti fattori eminentemente C-distruttivi.
L’importante era capire che infarto, ictus e cancro c’entrano molto e c’entrano sempre con la estrema carenza di vitamina C naturale che affligge perniciosamente l’umanità.
Ed era pure importante capire chi tira le fila della disinformazione e perché lo fa.
Rovinare le autostrade, le ferrovie e le gallerie di un paese dotato di città d’arte, di magnifiche spiagge, di panoramici agri-turismo, di centri industriali, di porti e aeroporti, significa distruggerlo e metterlo letteralmente in ginocchio.
Rovinare le arterie, ovvero le vie di scambio e di comunicazione, di un corpo umano perfetto ed in piena attività, dove le città si chiamano vista, udito, tatto ed olfatto, dove le metropoli si chiamano gambe, braccia e cervello, dove i porti si chiamano bocca e reni e colon, dove gli aeroporti si chiamano cultura, anima e libido, significa dare a quel corpo una batosta atroce rendendolo disarticolato e inservibile.
La malattia cardiovascolare è comunque multifattoriale, e le emozioni tossiche, tipo rabbia, furia, tensione, gelosia, paura, invidia, frustrazione, possono assumere ruoli importanti, e a volte persino predominanti, mettendo in secondo piano finanche i fattori dietetici.
Teoria sulla malattia cardiovascolare da fattore ereditario
Esiste anche quello, nessuno lo può negare.
Non a caso il maestro Pitagora era quanto mai severo e rigoroso con la gioventù delle scuole.
Non a caso è tuttora considerato il padre dell’eugenetica, della scienza che punta al miglioramento e non al peggioramento della specie.
Non a caso pretendeva serietà, impegno, atletismo, efficienza, carattere, sacrificio, in funzione della vita attuale ma anche di quella delle generazioni a venire.
Vedere oggi ragazze e giovani con la sigaretta in bocca, può solo fare male al cuore.
Lasciarsi andare è negativo e condannabile a tutte le età, ma quando ciò succede negli anni critici e formativi del corpo e del carattere, è doppiamente esecrabile, in quanto va a incidere sul futuro dei
nostri bambini, condannandoli a portare con sé dei debiti negativi immeritati.
Quei ragazzi e quelle ragazze che fumano, che bevono disinvoltamente caffè, the, alcolici, bevande gassate, che frequentano posti di perdizione e di sballo come certe discoteche, finiscono a volte per mettere la testa a posto (o rovinarsi ulteriormente a seconda dei punti di vista), e metter su famiglia.
E a quel punto scatta la vendetta della natura offesa a ripetizione, ricadendo sui genitori e sui figli.
Ogni bambino che viene al mondo porta con sé le caratteristiche genetiche e i segni indelebili dei buoni o cattivi comportamenti degli avi, ed in particolare dei genitori.
Ma questo non deve essere un alibi per il fatalismo e per giustificare una sorte segnata in partenza.
E’ dimostrato che il bambino nato male, nato malaticcio, ma allevato con intelligenza e amore, cresce meglio del bambino nato perfetto ma assistito poi con irresponsabile approssimazione.
Teoria sulla malattia cardiovascolare da fattore Omocisteina
Elevate quantità di omocisteina nel sangue sono un fattore indipendente di rischio nella malattia arteriosa
La buona notizia è che l’omocisteina può essere abbassata con molta più facilità del colesterolo LDL.
Basta infatti provvedere a una armonica presenza del gruppo B (B1-B3-B6-B9-B12) e abbiamo risolto il problema.
Chiaro che una dieta crudista basata su un largo spettro di verdure e di frutti, che includano mandorle e pinoli, noci e nocciole, semi di girasole e di lino, semi di sesamo e di papavero, e che escluda il più possibile alimenti lavorati e trasformati, nonché cibi incompatibili col nostro organismo (carni-latticini-pesce) diventa fondamentale, anche perché l’omocisteina viene accumulata principalmente dall’aminoacido essenziale Metionina, di origine esclusivamente animale (carni e latticini).
La scoperta medica dell’Omocisteina.
Due misteriosi casi di infarto infantile e di omocisteinuria.
Nel 1933, al General Hospital del Massachussetts, viene ricoverato un bambino di origine irlandese che mostra segni di ritardo mentale ed altri problemi fisici. Dopo 3 giorni muore. L’autopsia rivela che si tratta di arteriosclerosi.
Nel 1965, stesso ospedale, una ragazza di 9 anni,, sempre di origine irlandese, viene esaminata con problemi similari e fa la stessa fine. Nella sua urina viene trovata omocisteina, un aminoacido derivato dalla demolizione delle proteine animali nel corpo.
Il soggetto morto nel 1933 era, in linea parentelare, suo zio.
I soggetti affetti da omocisteinuria sono spesso giovani che presentano un certo ritardo mentale, alta statura, capelli scolorati, dislocazione delle lenti oculari.
Molti di essi muoiono di emboli che si creano nel cervello, nel cuore o ai reni, causando infarto o blocco renale.
Qualcosa che ha molto a che fare, a livello di sintomatologia, con quanto sta succedendo ai bambini cinesi nello scandalo della melammina.
Gli studi pionieristici del dr Kilmer S. McCully.
L’impronta italiana del dr Giulio Cantoni e del dr Guido Pontecorvo
McCully aveva lavorato sugli aminoacidi e la formazione delle proteine nel fegato col dr Giulio Cantoni al National Institute of Health di Bethesda.
Nel 1952. Cantoni aveva scoperto l’Adenosyl Metionina, una importante sostanza di traccia richiesta nella formazione delle proteine ed in altre reazioni chimiche nel corpo.
L’Adenosyl Metionina (AM) è formata da ATP (Adenosine Triphosphate, la sorgente di energia chimica nel corpo, basilare molecola trovata nei mitocondri cellulari) e Metionina, con l’aiuto degli enzimi del fegato. Il composto di Cantoni (AM) trasferisce un atomo di carbonio (sottoforma di gruppo metile) all’atomo di zolfo della omocisteina, per formare Metionina. Anni dopo si scopre che questo complicato processo biochimico richiede la presenza di B9 e/o di B12.
Nel 1968, McCully studia col genetista italiano Guido Pontecorvo all’Università di Glasgow, e con James Watson, scopritore della struttura DNA alla Harvard University.
Interrogativi e misteri che richiedevano una risposta alle curiosità di Kilmer McCully
1) Come si fa a sapere che l’indurimento arterie è causato dalla malattia omocisteinuria?
2) Come mai esiste un effetto colesterolo e un distinto effetto grassi?
3) Perché non c’è alcun colesterolo depositato nelle pareti arteriose del bimbo irlandese del 1933?
4) E’ questa malattia da omocisteina la medesima che colpisce gli anziani senza omocisteinuria?
5) C’è qualche errore genetico negli enzimi del fegato di questi ragazzi, a causare modifiche nei processi vitali del corpo?
Altri 10 casi inquietanti e inspiegabili di omocisteinuria
Altri 10 casi di ragazzi erano stati studiati nel frattempo a Londra e Belfast.
Era evidente che questi soggetti, affetti da omocisteinuria, avevano una grave malattia alle arterie.
Ma non era chiaro comunque come l’omocisteinuria potesse produrre alle arterie danni simili a quelli dell’arteriosclerosi senza comportare A) colesterolo, B) lipoproteine o grassi, nel sangue e nelle pareti arteriose.
L’importantissima scoperta del dr McCully dulla omocisteinuria infantile.
Relazione tra omocisteina, colesterolo HDL e colesterolo LDL
McCully vuole capire in quale modo l’omocisteina si mette in relazione con HDL e LDL.
Il colesterolo era stato studiato negli anni 40 e 50 alla University of California e al National Institute of Health di Bethesda.
Questi studi avevano dimostrato che un alto livello di LDL (colesterolo cattivo) comporta alto rischio di malattia cardiovascolare e che un alto livello di HDL (colesterolo buono) è invece benefico per il cuore.
Come si inserisce la omocisteina in questo contesto?
L’aumento di omocisteina nel sangue causa arteriosclerosi, danneggiando le cellule e i tessuti delle arterie.
McCully scopre che l’omocisteinuria infantile è una malattia ereditaria che si presenta in 3 distinte forme:
1) Nella più frequente forma di omocisteinuria, un enzima anormale del fegato ( CS, ovvero Cistationina Syntase) causa l’aumento di omocisteina nel sangue, perché la normale conversione di omocisteina in cistationina (transulfurazione) viene bloccata.
2) La seconda forma di omocisteinuria, molto più rara, è causata da un anormale enzima del fegato (OMM, cioè Omocisteina-Metiltetraidrofolato-Metiltrasferasi) che usa acido folico (B9) e B12 per convertire l’omocisteina in metionina.
3) Nella terza forma di omocisteinuria, un terzo enzima anormale del fegato (MTR, ovvero Metilene-Tetraidrofolato-Reductasi) non riesce a trasformare l’acido folico nella forma richiesta per la conversione dell’omocisteina in metionina tramite ri-metilazione.
Il confronto tra la teoria atero-causativa del colesterolo LDL (da intossicazione lipidica) e la teoria atero-causativa dell’omocisteina (da intossicazione proteica)
La teoria tradizionale dell’arteriosclerosi vede questa malattia collegata al consumo eccessivo di grassi e di colesterolo nella dieta, per cui le arterie vengono danneggiate da una accumulazione di colesterolo LDL e da una diminuzione di HDL, e considera quindi l’arteriosclerosi come malattia da intossicazione lipidica.
La teoria della omocisteina dice invece che le arterie sono danneggiate dagli effetti ingiuriosi dell’omocisteina sulle cellule e sui tessuti delle arterie, mettendo in moto un processo che porta a perdita di elasticità, a indurimento e calcificazione, a restringimento del diametro interno utile, e alla formazione di grumi di sangue nelle arterie, e considera pertanto l’arteriosclerosi una malattia da intossicazione proteica.
L’interrogativo dei molti casi di severa e fatale arteriosclerosi con LDL e HDL su valori normali
La cosa più strana è l’esistenza di molti casi di collasso cardiaco in totale assenza di anormalità a livello di HDL e LDL, dove l’unico imputato è proprio la omocisteina.
Il dr McCully, anziché essere premiato e onorato per i suoi studi sull’omocisteina, ha subito continui boicottaggi, critiche e derisioni.
Gli servivano fondi e sostegni per continuare le sue ricerche. Ma hanno continuato a sbattergli le porte in faccia.
Tutto perché alle industrie farmaceutiche preme mantenere lo status quo e continuare a vendere il farmaco più remunerativo sul mercato, ovvero le statine.
Con l’omocisteina ci sono molte minori possibilità di guadagnare.
Anche perché la malattia da omocisteina, ovvero la omocisteinuria, lascia sempre la strada aperta chi adotta stili di vita e di nutrizione più virtuosi.
Basta infatti stare rigorosamente alla larga dalla carne e dai latticini, ovvero dall’aminoacido essenziale Metionina, e il gioco è fatto.
Le contraddizioni e i limiti di McCully
Il testo The Homocysteine Revolution, edito dalla Keats Publishing Inc, New Canaan, Connecticut, nel 1997, ci fa vedere un autore puntiglioso e serio, dotato pure di molto coraggio e di passione nel proprio lavoro di ricerca.
Il rigore scientifico non gli fa certo difetto..
Quello che invece manca a McCully è l’illuminazione che ti fa superare i dubbi e le zone d’ombra, e che ti permette alla fine di dare un messaggio sicuro e certo al lettore e ai ricercatori che vengono dopo di te.
Fare delle scelte basilari, decidere se una dieta appropriata e rigorosa si accoppia o no con le tue ricerche e le tue intuizioni, ti aiuta ad essere chiaro e a formulare una teoria comprensibile.
Invece McCully si perde nella vaghezza e nelle sue continue contraddizioni.
Per cui non fa che dare messaggi contradditori. Distribuisce dubbi e paure più che scienza e buoni principi.
Può essere giusto dire ad esempio, come fa lui, che il livello di omocisteina nel sangue viene regolato dalla compresenza armonica del trio vitaminico B6-B9-B12, ma non si capisce perché non faccia un passo avanti aggiungendo che quelle vitamine si possono trovare tranquillamente, nelle proporzioni adatte, nel mondo vegetale, ed in particolare nelle mandorle e nella frutta secca in genere.
Se l’omocisteina deriva da intossicazione di tipo proteico, la soluzione vegana è a portata di mano
Anche perché, se l’omocisteina deriva da una intossicazione di carattere proteico, ed in particolare da un aminoacido metionina che deriva principalmente dalla carne, la via vegetariana-vegana appare la soluzione più ovvia e a portata di mano.
Invece lui si perde a segnalare che c’è molta B12 nelle ostriche e nelle cozze, e che le vitamine sintetiche spesso sono più efficienti di quelle vive della frutta e della verdura.
Sappiamo tutti che ostriche e cozze sono chiamate pure le spazzine dei mari, in quanto specializzate a mangiare sporcizia ed escrementi, per cui tale trovata non sorprende affatto.
Come sappiamo che le vitamine sintetiche danno l’effetto sberla tipico dei farmaci droganti.
Lui pare dimenticarlo.
L’unica cosa interessante che riporta, è la carenza di validità dei test sui consumatori, vista la totale mancanza di soggetti seriamente vegetariani da testare.
Un test su 100 persone che mangiano male non potrà mai avere grosso significato se non raffrontato con 100 opposti casi in cui i soggetti mangiano bene.
Il problema è che la categoria dei disordinati e dei trasgressori del proprio disegno gastrointestinale è straripante, mentre quelli in grado di rappresentare un gruppo ideale di confronto non li trovi nemmeno se vai a cercarli con un faro in una mano e una calamita nell’altra.
La teoria dell’omocisteina rilanciata da Stamper e Selbhub
Alla fine, dopo essere stata scoperta da McCully negli anni 60, l’omocisteina è stata rilanciata negli anni 90 dai dr Meir Stamper e Jacob Selbhub.
Si sa che è responsabile nel 15% circa dei collassi.
Si sa pure che la omocisteinuria diffusa tra i ragazzi deriva dalla loro incapacità di disintegrare l’aminoacido Metionina.(derivante da proteine animali).
Si sa pure che il livello 5-15 di mm/L (macro-molecole per litro di sangue) è considerato normale, anche se è meglio stare sotto il livello 7, mentre sarebbe preoccupante oltre i 12.
Alla fine la pericolosità dell’omocisteina si realizza proprio quando si realizza l’accoppiata micidiale colesterolo LDL alto e omocisteina relativamente alta.
Dati contrastanti sulle tabelle in circolazione e sulle differenze tra onnivori e vegani
Circolano infatti dei grafici di scarsa affidabilità sulla differenza di omocisteina tra carnivori e vegetariani-vegani, dove appare che essa è più alta tra questi ultimi.
La risposta a tali situazioni, quando sono accertate come vere, è la seguente:
1) I test, per essere validi, devono considerare delle persone vegane davvero, e non persone di comodo, o dichiaratesi tali.
2) E’ possibile che i carnivori, che dovrebbero in teoria trovarsi con l’omocisteina alta visto l’alto consumo di proteina animale, ce l’abbiano invece bassa grazie ai loro alti livelli di B12 (ma la preziosa vitamina C anti-infarto e anti-cancro, dove la mettiamo se la B12 è alta?)
La mettiamo sotto i tacchi, con tutte le ovvie conseguenze.
3) Ammesso e non concesso che i vegani abbiano un livello abnorme di omocisteina, essa può fare in loro pochi danni, vista l’abbondanza di vitamina C e la fluidità notevole del loro
sangue. Quello che si sa di sicuro è che i vegani, dacché mondo è mondo, nono sono clienti di
reparto cardiologico e nemmeno di altre zone ospedaliere, se non per delle emergenze o dei casi
fortuiti.
4) Studi accurati sugli effetti di colesterolo alto e contemporanea presenza anche bassa di
omocisteina negli onnivori ce ne sono pochi.
Si sa di certo che colesterolo LDL alto e contemporanea presenza di omocisteina a qualsiasi livello diventano fattori addizionati ed integrati di rischio cardiovascolare, per cui fare un confronto incrociato tra omocisteina dell’uno ed omocisteina dell’altro, e non come deve invece essere tra omocisteina+LDL dell’onnivoro e omocisteina+LDL del vegano, non ha alcun significato.
Valdo Vaccaro - Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
- Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
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